Ale, la tua Prima Comunione

Ed è arrivato anche il giorno della tua prima Comunione . Un altro importante traguardo raggiunto. Per me, un altro desiderio sulla lista da spuntare. Con tutte le emozioni e pensieri che gli ruotano intorno. Quando mi sono ammalata eri così piccolo che certi obiettivi mi sembravano quasi impossibili da raggiungere. In realtà neanche ci pensavo perché li vedevo davvero troppo lontani. Avevi solo due anni, frequentavi il nido e ancora portavi il pannolino. Ti osservavo dormire e piangevo all’idea di non vederti crescere. E invece ti ho visto crescere. Ti sono stata accanto mentre diventavi un ometto. E oggi siamo qui insieme per questo giorno speciale. La tua Prima Comunione. Ieri sera prima di dormire mi hai detto di essere tanto emozionato: “Riceverò Gesù per la prima volta”. Dolcissimo Ale nella vita capiteranno spesso momenti così difficili da farti perdere per un attimo la speranza e la fede. Guarderai lassù e ti chiederai perché. Capiterà, te lo dico per esperienza. Ti sentirai stanco e a tratti solo. Ma scoprirai piano piano che non lo sarai mai davvero. Perché oltre all’amore della tua famiglia, al sostegno e all’affetto dei tuoi amici, ci sarà sempre una forza più grande di noi. Una mano che ti aiuterà a rialzarti.
Tra poco verrò a svegliarti con un bacio, pronta per accompagnarti in questa giornata speciale. Sicuramente oggi qualche lacrima scenderà… come sempre, perché le emozioni più belle fanno brillare gli occhi.
Ti voglio un mondo di bene
La tua mamma

Correva l’anno 2017…

Correva l’anno 2017. Che poi non correva poi molto… anzi, sembrava non finire mai. Forse l’anno più difficile della mia vita.
La scoperta della prima metastasi polmonare. L’intervento al polmone e il peggioramento della Tac. L’inizio della nuova Target Terapia, una grande speranza dopo il fallimento del l’immunoterapia. Poi piano piano le cose hanno iniziato ad andare meglio. E proprio quando mi stavo rialzando ecco un’altra grande paura. La più terribile per un genitore. La malattia di un figlio. La mia piccola Giulia. Aveva solo 7 anni. Porpora di Henoch Schönlein all’esordio. E una diagnosi di glomerulonefrite alla dimissione dopo quasi un mese di ricovero in ospedale. La mia piccola leonessa. Hai affrontato tutto con grandissimo coraggio. Tutti gli esami, la biopsia, le terapie in ospedale e anche a casa. E io sempre accanto a te. Con tanta paura ma altrettanta speranza. Anche quando piangevo chiusa in bagno o in fondo alle scale con un caffè tra le mani. La mia terapia tutti i giorni mattina e sera, come adesso del resto, pregando che funzionasse perché non potevo lasciare soli i miei bambini. Gaia e Ale non potevano neanche venire a trovarci perché l’ingresso in reparto è vietato ai bambini. Gaia tutte le mattine puntuale come un orologio, mi chiamava con il telefono della nonna prima di andare a scuola per salutarci. E il mio cuore diviso tra il letto di ospedale di Giulia e casa. Una grande grandissima prova per tutti noi.
Alla fine è andato tutto bene. Per me e per Lei. Oggi siamo qui per uno dei tanti controlli.
In questa sala d’attesa. La stessa che mi ha accolto tante volte durante il tuo ricovero. Ricordi ed emozioni indelebili .
Tu sei cresciuta… con la tua sensibilità e la tua grande passione per i cavalli.
Andrà tutto bene.
Non cambiare mai piccola grande Giulia… io sarò sempre accanto a te, sempre per sempre.

La mia caregiver del cuore

È bello sapere che sei sempre lì fuori ad aspettarmi. Anche se da due anni devi fermarti in hospital street oppure in giardino. Anche se sto bene e non avrei bisogno di un accompagnatore, è bello sapere che sei lì. Anche se fortunatamente da un po’ non ci sono diagnosi tristi o referti pesanti. È bello sapere che posso contare su di te.
I nostri messaggi su whatsapp. I numeri che scorrono sul display. Sette anni di oncologia, tra Day hospital e infusioni, Tac e risonanze, visite e attese in farmacia aspettando la terapia. E tu sempre lì. Con me. Anche se a volte non è stato facile… La mia caregiver del cuore.
Grazie sister 💗