La no-StraBergamo

Bergamo, la mia Bergamo è davvero una bella città. E Città Alta è il suo gioiellino. Fin da piccola ogni volta che mi capitava fare un giro in Città Alta mi sembrava di essere in vacanza. Ho tantissimi bei ricordi e tra i più piacevoli sicuramente la prima volta che io e Cristian siamo usciti a cena insieme.

In qualunque stagione Città Alta è sempre una bella alternativa per una serata o una passeggiata con i bambini.

Come in questo weekend.

Abbiamo fatto il bis.

Sabato ho portato i bambini al museo di Scienze Naturali. Era tantissimo tempo che non entravo in quel museo e ho seguito i bambini con il loro stesso entusiasmo. E poi l’immancabile trancetto di pizza seduti di fronte a Piazza vecchia.

E oggi di nuovo, partecipando alla Stra Bergamo tutti e cinque insieme, abbiamo camminato tra le vie di Bergamo bassa, Città Alta e Val verde percorrendo ben 15 km.

Tra qualche lamentela, piccole soste (al primo punto ristoro che abbiamo incontrato Ale ha esultato, W gli Alpini!!!) e una buona dose di fatica abbiamo raggiunto con enorme soddisfazione il traguardo.

È già da un po’ che cerchiamo di fare spesso passeggiate o giri in bicicletta con i bambini. Perché si sa, la condivisione di certe esperienze e l’esempio valgono più di mille parole. Ciascuno dei miei bambini pratica uno sport di sua scelta dopo la scuola. Ma mi piace l’idea che possano apprezzare la semplicità di una passeggiata o di una pedalata. Soprattutto quando penseranno di non avere tempo di praticare uno sport in una palestra o in un campo. Mi piace pensare che imparino che il movimento è un toccasana per il corpo quanto per lo spirito. Un’occasione in più per volersi bene.

Come la scritta sulle magliette della StraBergamo di oggi: “Arrabbiati la metà

Muoviti il doppio

Ridi il triplo

Amati senza misura “

E anche questa è andata bene!!!

Sono le 21.40. I bambini dormono già da un po’. Sono qui sul mio divano. La televisione spenta. Il rumore della lavatrice in sottofondo. La cucina ancora “aperta” perché Cristian non è ancora tornato. Come accade spesso.

Una serata apparentemente come le altre. E invece è una serata speciale. Perché oggi ho ho ritirato la mia Tac. Ed è meravigliosamente negativaaaaaaaa!!! E ogni volta è una gioia che ti esplode dentro. È un peso che si solleva dal cuore. È una conquista. È una battaglia vinta in questa guerra. Un piccolo passo avanti. Tra un’esame e l’altro. Tra una pastiglia e l’altra. Con tutti i problemi della vita di ogni giorno. Con gli effetti collaterali di una terapia che da oltre un anno mi sta salvando la vita.

Effetti collaterali come la stanchezza, vera e propria astenia, la nausea e i dolori articolari.

Ma stasera rileggendo il mio referto tutto passa. Ogni sera quando bacio i miei bambini prima di dormire tutto passa e ringrazio il cielo perché loro sono il mio regalo più grande. Loro sono la mia forza e la mia angoscia nei momenti di sconforto.

La vita è un dono meraviglioso. La nostra vita e la vita che noi doniamo ai nostri figli. La vita è un dono e non dovremmo mai darlo per scontato. La vita con tutte le sue meraviglie. L’amore, l’amicizia e la salute. E allora sorridiamo. Ogni giorno. Con un bel sorriso. Come quello con cui accoglierò mio marito stasera senza brontolare perché ha fatto tardi 😜

Ultimo primo giorno di scuola

Avevi solo due anni e mezzo quando questo cataclisma chiamato cancro è tornato sconvolgendo la mia vita è quella di tutta la nostra famiglia. Avevi solo due anni e mezzo e non capivi molto di quello che stava succedendo . Oggi come allora sei sempre stato molto volentieri con la tua nonna Claudia e il tuo nonno Millo. I miei genitori, che durante le mie degenze in ospedale e le mie assenze sono sempre stati (e lo sono ancora) per te e le tue sorelline un porto sicuro e un sostegno insostituibile per il vostro papà.

Avevi solo due anni e mezzo ma in tutti questi anni di malattia, di alti e bassi, di sconfitte e vittorie, la mia paura più grande è sempre stata quella di non vedervi crescere. E in questo turbinio di emozioni, le tappe assumono sempre un significato speciale.

Domani sarà il tuo primo giorno di scuola. E io ci sarò. Stai proprio diventando grande. Sei il mio ometto di casa. In questi ultimi giorni, da quando siamo tornati dalle vacanze, ti ho visto particolarmente agitato e credo che tu sia davvero tanto tanto emozionato per questo passaggio. Per questa nuova avventura della tua vita.

Anche io lo sono davvero tanto perché questa sarà l’ultima volta che accompagnerò uno dei miei bambini al loro primo giorno di scuola. Dopo le tue sorelline, domani

sarà il mio ultimo primo giorno di scuola.

Ci sarò piccolo mio. Domani e per sempre. La tua mamma sarà sempre accanto a te.

Settembre 2015

Ale era un piccolo leoncino della scuola materna mentre Giulia era una grande farfalla.

I miei bimbi hanno spesso condiviso momenti del mondo della scuola e del nido. Penso che per loro sia sempre stato un valore aggiunto. Avere un esempio, una spalla o una semplice compagnia anche al di fuori del piccolo mondo famiglia. Alla faccia dei dispetti e dei litigi tra fratelli.

Avere figli così vicini di età per noi è stata una scelta. Sicuramente la natura ci ha dato una mano. Mi ripeto spesso che siamo stati genitori fortunati sotto tanti punti di vista. Non è sempre stato facile perché quando erano molto piccoli spesso mi sono dovuta destreggiare tra allattamento, pappe, capricci, pannolini e notti insonni prima con due poi con tre bambini. Bambini di età diversa ma comunque piccoli e con bisogni molto diversi. Alla fine però sono convinta sia stata una buona scelta sia per noi genitori, gli anni passano e si fanno sentire, sia per loro come fratelli perché si trovano a poter condividere diversi aspetti della loro vita.

I miei bimbi hanno dovuto imparare anche a convivere con una malattia importante. Il cancro. Un melanoma metastatico. La testa e il cuore pieno di dubbi e paure. Vedere la loro mamma andare in ospedale spesso e volentieri. Trovarla ko sul divano invece che allegra e pimpante come sempre. Ognuno di loro ovviamente vive ed esterna le sue paure e le sue gioie in modo diverso.

A volte mi sono preoccupata che questa situazione di stress familiare li facesse crescere troppo in fretta.

Invece il complimento più bello che una delle maestre della scuola materna mi ha fatto una volta è stato proprio: “La tua bimba ha potuto vivere la sua infanzia da bambina.”

Per me è stata davvero una grandissima soddisfazione. Un gran bel risultato. Per questa mamma che a volte non si sente “abbastanza “.

In questa vita già abbastanza complicata.