Dall’altra parte

Stamattina nella sala d’attesa dei prelievi mentre aspettavo il mio turno ho ripensato un attimo al mio essere dall’altra parte. Da tre anni questo è stato il mio pseudonimo ma in realtà in tutto questo tempo mi sono soffermata poche volte a riflettere sul suo vero significato. A capire davvero cosa significasse per me.

Invece stamattina osservavo le persone intorno a me e ripensavo alla sala d’attesa del mio day hospital oncologico. Ai miei pazienti che aspettavano il prelievo, la terapia e gli esiti di esami importantissimi.

I miei pazienti, la parte del mio lavoro che amavo di più e la parte che più mi è mancata in tutti questi anni. Tra i miei pazienti ci sono persone che ancora occupano un posto speciale nel mio cuore anche se molti di loro ci osservano dal paradiso. Con alcuni ci sentiamo ancora oggi, stanno bene e hanno continuato con la loro vita.

Non mi capita spesso di pensare al significato del mio essere dall’altra parte.

O meglio viene facile quando la Tac è bella, la terapia  funziona e puoi parlare di regressione.

È molto più difficile invece quando la paura torna. La paura quella vera, quella fottuta quella che ti fa svegliare di notte con il cuore in gola. La paura di perdere tutto. La paura che la malattia torni più forte di prima. La paura di lasciare i tuoi bambini.

Quando sei al quarto stadio di un maledetto melanoma vivi così. Con una pesantissima spada di Damocle sulla testa.

Però vivi. Vivi intensamente. Perché la paura non deve paralizzarti.

Come diceva Nelson Mandela: “Ho imparato che il coraggio non è la mancanza di paura, ma la vittoria sulla paura. L’uomo coraggioso non è colui che non prova paura ma colui che riesce a controllarla”

Ammettere di avere paura. Accettare la paura come una delle tante emozioni che viviamo. Ma senza lasciarci condizionare.

Sorridere nonostante tutto. Vivere. Fare progetti. Per noi stessi. Per la nostra famiglia. E per gli altri.

Perchè se riesci a trasformare la tua malattia, il tuo dolore e la tua paura in parole che scorrono, in t-shirt con il sole dentro, in un libro dall’altra parte e in un’Associazione di melamici…allora sei sulla buona strada.

 

Un selfie di beneficenza

Ciao a tutti!

Molto presto io e mia sorella Silvia parteciperemo a un progetto molto bello.

Insieme ad altri pazienti e caregivers poseremo per un calendario dal tema “Tu, more than words”  in cui mostreremo attraverso 12 fotografie, il nostro “vivere” il tumore.

Tutto il ricavato sarà devoluto all’Associazione “Fra Parentesi” https://www.fraparentesi.org/ che si occupa di dare sostegno ai malati e ai loro familiari.

Mi piacerebbe tanto portare anche tutti voi. Voi che attraverso il mio blog mi seguite, mi cliccate e mi sostenete.

In che modo? Semplicissimo!!!

Scattandovi un selfie e inviandolo all’indirizzo e-mali di Sara Ottanà info@saraottana.it

la fotografa che si occuperà del servizio fotografico.

Non dimenticate di allegare la liberatoria Liberatoria Fotografica Tu, More than words che ci permetterà di creare uno sfondo con tutti i vostri selfie.

Così tutti voi sarete lì con me come in un grande abbraccio.

Daiiiii amici  aspettiamo le vostre foto entro mercoledì 17 ottobre !!!

Grazie di cuore

Mary

Buon Compleanno Ale

Sei anni fa era domenica, proprio come oggi. Il termine era trascorso già da una settimana. Io e il mio pancione eravamo ansiosi di conoscerti. Così come il tuo papà e le tue sorelline. Immaginavo che visto il protrarsi della gravidanza, mi avrebbero ricoverato la settimana successiva per indurre il parto. Invece quella domenica mattina dopo colazione ho iniziato a sentire le prime contrazioni. Ho mandato un messaggio alla mia amica ostetrica Caterina, la stessa che aveva fatto nascere le tue sorelline. Terzo figlio. 41esima settimana. “Non aspettare troppo Mary, vieni in ospedale”

Abbiamo portato Gaia e Giulia dalla zia Silvia e via, in direzione degli Ospedali Riuniti. Dopo meno di 3 ore eccomi li un po’ stravolta, con il mio cucciolo tra le braccia e attaccato al seno. So che non si dovrebbe dire ma è stato il parto più bello. Tranquillo, per quanto possa esserlo mettere al mondo un essere umano. Travaglio veloce e parto senza complicazioni. Il tuo papà sempre presente, emozionantissimo e con una punta di orgoglio per il suo maschietto.

Sei il nostro vulcanico e adorabile Ale. Ti auguro di non perdere mai la tua curiosità per tutto ciò che ti circonda. Il tuo amore per gli animali e la natura . La tua dolcezza e la tua caparbietà. Senza di te la nostra famiglia non sarebbe la stessa. Senza di te io non sarei la stessa. Tu, come ognuno dei miei figli, mi rendi una persona migliore. Buon compleanno amore mio. Ti voglio un mondo di bene Alessandro e te ne vorrò sempre.

Sempre per sempre.