The sound of silence

In questo periodo mi stanno dicendo che sono particolarmente silenziosa. No, non in casa nostra con i miei tre figli h24 e con mio marito Cristian che ha passato più tempo con noi in questi 2 mesi che nei nostri 14 anni di vita insieme. Silenziosa nel mio scrivere. E non perchè non ci fossero pensieri da trasformare in pagine. Anzi. Pensieri, sentimenti e parole ce ne sarebbero parecchi.  Ma tra le cose che ho ritrovato in questa quarantena sicuramente occupa un posto importante il silenzio.  Complice il compito assegnato a Giulia da una delle sue insegnanti, in questi giorni ho pensato molto a ciò che in questo periodo ho perduto o ritrovato.  E il silenzio come  rientra proprio nelle riscoperte. Il silenzio del mio paesello. Soprattutto la sera quando mi siedo in giardino. Il silenzio di certi messaggi. Perchè quando il dolore è troppo grande le parole non servono. Ma con un messaggio silenzioso puoi mandare un grande abbraccio. Il silenzio interrotto dalle sirene delle ambulanze o dalle campane della chiesa. Il  silenzio di un ospedale grande come il nostro. Il silenzio di fronte a questa immane tragedia. La paura silenziosa. Paura per questo virus ma non solo.  Perchè ci sono cose che  non se ne sono  mai andate. La malattia.  Il melanoma. Da quando sono chiusa in casa mi sembra di vivere in una bolla. Come se mi cullassi nell’illusione e nella speranza che la mia casina potesse proteggere me e la mia famiglia. Ma la verità è che un tumore non si ferma davanti a un virus. Io sono fortunata. Ho continuato regolarmente con la mia terapia. E a parte i soliti effetti collaterali nessun problema. Ma a qualcuno questo virus ha precluso la possibilità di accedere a nuovi studi clinici. E quando sei in progressione e hai già sparato un paio di colpi con le terapie questo è un bel problema. Pazienti già compromessi si sono aggravati. Oppure più semplicemente il cancro, anche senza Covid, ha continuato per la sua strada. E ha portato via amici e persone care. E quando capita, nel silenzio dei tuoi pensieri, soprattutto la notte, ti ritrovi in un vortice di emozioni. Dalla diagnosi alla progressione. Un vortice di emozioni difficili da gestire perchè molto spesso con questi amici hai percorso un pezzo di cammino. Hai indossato le stesse scarpe. Hai calpestato la stessa polvere. E allora mentre ti asciughi le lacrime aprendo il tuo zaino alla ricerca di un sorriso e di un po di sole, ti capita tra le mani la tua lista dei desideri. E se con un po di delusione osservi che questa pandemia ti ha scombussolato un po’ i programmi , non ti preoccupare. Se un viaggio è stato spostato in fondo alla lista, significa che forse un altro desiderio può essere spuntato…chissà… a volte basta solo aspettare il momento giusto. E cercare il buono in ciò che abbiamo ritrovato.