Buona Pasqua!!!

Quest’anno ho deciso di regalarci delle vacanze di Pasqua speciali. Al mare. Il mare a primavera quando ancora non puoi fare il bagno. Non ero molto convinta perché per me mare=bagni.

E invece mi sono dovuta ricredere. Un bel clima, i bimbi con la sabbia e le gambette nude nell’acqua si divertono un mondo. E anche io. Mi diverto e mi rilasso.

Oggi 27 Marzo io e il mio melanoma al terzo stadio compiamo un anno. Esattamente un anno fa, avevo ritirato il mio esame istologico.

Penso agli amici fantastici conosciuti nella gruppo “Aiutaci ad aiutare”.
Quante storie diverse ma che hanno in comune la stessa forza e lo stesso coraggio e la stessa speranza. Uno dei messaggio della Pasqua secondo me. La speranza. La morte viene sconfitta e torna la vita. Una nuova vita.

E poi la tua bimba più grande, 8 anni appena compiuti, durante le vostre coccole serali ti dice: “Mamma ho bisogno di sapere quando muori. Perché se tu non ci sei più chi mi aiuta a fare i compiti? E poi papà non sa cucinare!”.

E allora ti rendi conto che tutto ciò che è successo in questo ultimo anno i tuoi bimbi l’hanno assorbito a modo loro. E qualcuno come Gaia ne ha in parte compreso la gravità ed ha avuto paura.

E con tutto il cuore vorresti prometterle che ci sarai sicuramente il giorno della sua laurea o quando nascerà il suo primo figlio o più semplicemente quando vivrà la sua prima delusione d’amore o una grande difficoltà scolastica o lavorativa. E soprattutto sarai con lei per gioire di tutte le cose belle che la vita le offrirà. Sarai con lei, Gaia, e con Giulia e Alessandro.

Ai miei bimbi posso solo promettere che lotterò (come già sto facendo) con tutta me stessa contro questo brutto male. Con forza, coraggio, determinazione ma anche tanta speranza, ottimismo e fiducia…e con il sole dentro!!!

E questo è il mio augurio per tutti…perchè ognuno di noi ha qualche “brutto male” da combattere…la propri malattia, la malattia di una persona speciale, la perdita di una persona cara, la perdita del lavoro, problemi sul lavoro, problemi in famiglia, delusioni….a tutti voi il mio augurio di non perdere mai la speranza e la voglia di farcela!!!

You’ll make it

il nuovo video di Elisa, No Hero.

A me è piaciuto molto!!!

You’ll make it

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Cicatrici 

Un anno fa in questo periodo mi capitava di svegliarmi la mattina e dirmi ” Bene è stato solo un incubo, il mio melanoma e la mia metastasi sono stati solo un brutto sogno”. E invece dopo qualche secondo pesante come un macigno ecco la realtà. Pesante come un macigno sul petto la sensazione di sofferenza, tristezza, impotenza e a tratti disperazione.
Adesso a distanza di un anno non capita più. Non capita più di svegliarsi la mattina con questa sensazione perchè questa sensazione fa parte di me. Perché ho imparato a convivere con il mio melanoma al terzo stadio.
Ne abbiamo passate talmente tante che ormai fa parte di me. Fa parte di me, con i miei momenti bui. Preoccupazione, paura, tristezza, delusione per la sospensione della terapia, pensieri assurdi, desideri, liste…
Fa parte di me. Come le mie cicatrici. Le cicatrici che sono sempre lì a ricordarti chi sei, quello che hai passato e quello che stai vivendo.
Le cicatrici, segni indelebili sulla pelle.
La cicatrice sul ginocchio di un bambino gli ricorda l’entusiasmo di aver imparato a pedalare senza rotelle.
La cicatrice di un taglio cesareo sulla pancia di una mamma (come la mia mamma e come tante mie amiche) le ricorda la gioia infinita di uno dei giorni più belli della sua vita…e magari più di uno!!!
La cicatrice di un alpinista (come il mio papà) gli ricorda la voglia di rialzarsi dopo la caduta e tornare sulle sue montagne.
La cicatrice di un atleta, di qualunque sport si tratti, gli ricorda la determinazione e l’impegno per tornare presto ad allenarsi.
La cicatrice per il posizionamento di un port-a-cath ci ricordano la voglia di combattere e magari anche la delusione di una terapia sospesa.
La cicatrice per l’asportazione di un tumore o di una metastasi ci ricordano, lo shock, la tristezza, la disperazione, la voglia di reagire, la forza di combattere, la voglia di vivere. Sono segni indelebili che hanno cambiato il nostro corpo per sempre. Come il tumore e tutto ciò che ne è seguito, ci ha cambiato per sempre. Come persone. Come donne e uomini. Come mamme e papà. Come sorelle e fratelli. Come figli. Come amici.

E poi le cicatrici dell’anima. Profonde e dolorose.
Qualche tempo fa un amico mi ha scritto questa frase di Madre Teresa: “Le cicatrici sono il segno che è stata dura. Il sorriso è il segno che ce l’hai fatta”.
Il sorriso è il segno che ce la stiamo facendo ogni giorno. Perché il segreto per convivere con un cancro e con le nostre cicatrici è andare avanti un giorno alla volta. Lottare contro il tumore non significa concentrarsi solo su di esso. Significa rimboccarsi le maniche anche per continuare con la propria vita. Senza dimenticare i propri sogni e le proprie ambizioni, nonostante i più che comprensibili momenti bui e difficili.
Sorridere, pensare positivo e avere il sole dentro.
Quando lavoravo in Day Hospital Oncologico, la mia Dott.ssa Ripa ha iniziato (e ha sempre continuato) a chiamarmi Sole. E aveva ragione.
Perchè anche con un melanoma al terzo stadio, quello che conta è avere il sole dentro.

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