Pedalando in bicicletta

Oggi nonostante i dolori muscolari che mi attagliano da diversi giorni, a causa della mia terapia, ho deciso di non lasciarmi fermare. Sono salita in sella alla mia bici e con Cristian e i bambini abbiamo fatto un bel giro. Da tanto tempo aspettavano giornate primaverili come questa per fare una bella pedalata tutti insieme.

E per i miei bambini questo e altro.

Per amore questo e altro.

Perché Di cancro si muore ancora. È vero.

E Di melanoma si muore ancora.

Ma questo non significa che non si faccia tutto il possibile per lottare. Per vivere. Non per sopravvivere.

Le terapie che ci permettono di tenere testa alla malattia non sono acqua fresca. Non potrebbero fare il loro dovere. E gli effetti collaterali non mancano. A volte anche pesanti. A volte persino limitanti.

Ma per fortuna riusciamo anche a trovare i nostri pensieri felici.

Per tornare a volare. E sorridere.

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Ciao Matti…

 

La morte arriva implacabile. Non si è mai pronti alla morte. Anche dopo una malattia o una lunga vita felice. Quando arriva ti cambia la vita. Per sempre. Ma quando arriva all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, oltre alla rabbia, alla tristezza e alla disperazione c’è lo shock. Quando hai salutato qualcuno dicendo: “ci vediamo lunedì, buon weekend ” e invece non lo rivedrai mai più.

Quando la morte porta via al’improvviso una giovane vita non riesci a fartene una ragione. Ti sembra ancora solo un orribile incubo. Ti manca il fiato quando realizzi che purtroppo è tutto vero. Passano i giorni ma questa sensazione non svanisce.

Ci siamo conosciuti quando ho iniziato a lavorare nel bar con Cristian. Ho conosciuto te e la tua splendida famiglia.  Inizialmente un rapporto di lavoro reciproco, tra un caffè, un F24 e un’ assicurazione.  Poi la confidenza è diventata amicizia. L’amicizia quella vera. Che ci fa essere presenti nei momenti belli e meno belli delle nostre vite. La nascita dei miei bambini, i miei ricoveri in ospedale, il  lungo ricovero di Giulia, voi ci siete stati sempre. I tuoi genitori hanno voluto persino essere con me anche nel bellissimo progetto della nostra Associazione. Che dire di più.

Che dire Matti, le chiacchiere del mattino davanti al primo caffè con l’oroscopo della gazzetta. I concerti di Vasco ed Elisa. Le cene a cui rinunciavi a malincuore per seguire con passione le tue ragazze del Basket in trasferta.

Mi sembra così assurdo pensare che non ti vedrò più entrare dalla porta del bar.

Mi sembra assurdo pensare al dolore indicibile dei tuoi genitori e di Luca.

Un genitore non dovrebbe mai dire addio a un figlio.

Mai. Mai. Mai.  E’ contro natura. E’ un’ingiustizia terribile.

E un fratello dovrebbe poter invecchiare con chi è stato con lui fin dalla nascita. Con chi a volte litighiamo così tanto proprio perchè ci amiamo cosi tanto.

Vorrei poter sollevare Lori Gianni e Luca da tutto questa sofferenza. Ma purtroppo non posso.

E ogni volta che penso alla tua morte mi manca il fiato. Non è la prima volta che qualcuno vicino a me vive un lutto così profondo eppure questa volta sono davvero sconvolta. Perchè eri un amico. Per il bene infinito che provo per la vostra famiglia.

Sono giorni che avrei voluto dedicarti un pensiero ma riuscivo solo a piangere lacrime su lacrime (come adesso del resto…).

Ecco perchè ho affidato il mio saluto al Piccolo Principe: “Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!”

Ti prometto che manterrò la promessa, continuerò a lottare anche per te, ciò che non ti è stato possibile fare.

Ti ricorderò sempre con un sorriso.

Il mio ma soprattutto il Tuo.

Ciao Matti…