Vuoi non fare un giretto in ospedale tra una vacanza e l’altra?! Tra lavatrici e panni stesi, tra valigie da disfare e da rifare. Perché ormai si sa il ritmo è questo. Un giretto in ospedale almeno una volta al mese. Non avremo mai troppa nostalgia del nostro ospedale. Non ce ne sarà il tempo. Già, il tempo. Proprio in questi giorni riflettevo su che cosa significa per esempio avere una invalidità senza più revisione. Sapere che questa condizione sarà una costante nella tua vita. Certo, in questo momento io non mi posso assolutamente lamentare della mia condizione. Fisicamente sto abbastanza bene se non fosse per i disturbi e i fastidi creati causati dagli effetti collaterali della terapia. Un’invalidità che in realtà rispecchia non una situazione fisica ma clinica. Ciò non toglie che questo “senza più revisione” questo “per sempre” crea un certo effetto quando hai spento solo da qualche mese 41 candeline. È stato così la prima volta che l’ho letto sul verbale. Un po’ come quando ti fanno domande a proposito della tua terapia e tu pensi… finché tutto va bene. Se tutto va bene. Questo camminare sulla linea del tempo, in equilibrio tenendo tra le mani la tua terapia che ogni giorno ti accompagna. La linea del tempo scandita ogni 28 giorni da prelievi e visite. È difficile accettare che non ti scrollerai mai di dosso questo brutto Melanoma. Accettare che nella migliore delle ipotesi ti farà compagnia standosene buono buono, fino a quando sarai vecchia e bisticcerai con tuo marito giocando a carte. Magari sotto il portico della vostra casa a Lido Marini. Ah proposito quest’anno niente Puglia. Questa è un’estate itinerante. Con il ritorno a un vecchio amore. Il campeggio. E allora non importa quanto durerà “il tutto va bene”. Concentriamoci sul qui e ora.
Perché spesso è meraviglioso e non ce ne rendiamo neanche conto.
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