Ci sono cose che difficilmente si dimenticano e non necessariamente cose molto belle o molto brutte. Cose molto semplici e magari per qualcuno banali.
Ci pensavo ieri mentre ero sdraiata sul lettino della Tac, mentre la macchina mi scansionava e sentivo il suono della centratura e poi il suono della macchina che partiva e la voce registrata dall’operatore che ti diceva quando trattenere il respiro e quando respirare. E poi lo scatto quando il mezzo di un contrasto inizia a scendere e sta per entrare in circolo. E quando arriva senti una sensazione di calore in tutto il corpo e come premurosamente ti avvisa sempre l’infermiera o il tecnico una sensazione di calore alla vescica (Che anche se lo sai, ti sembra sempre di aver fatto la pipì…) e poi il senso di nausea quando il calore arriva alla gola. Allora respiri respiri respiri cercando di rimanere immobile mentre la macchina passa in rassegna il tuo corpo e la tua testolina.
Suoni “familiari”. Il suono delle pompe di infusione quando fai la terapia. Quando io la terapia la portavo ai miei pazienti o quando la mia pompa di infusione scandiva il tempo durante la mia terapia. Il rumore che faceva la poltrona dell’Ikea dondolando quando volevo far addormentare i miei bambini dopo che li avevo allattati o magari quando avevano le coliche!
Profumi familiari. Il profumo dello zampirone per le zanzare che arriva anche adesso dal giardino mi ricorda le vacanze in campeggio, sia quelle con la mia famiglia che quelle con la mia Michi. Il profumo di torta di mele della nonna Bepina e la polenta del nonno Marino e poi dei miei Ziotti. Il Profumo che ti ha regalato tua sorella e lo adori non solo perchè è buonissimo e sembra fatto apposta per te ma soprattutto perchè finalmente ti è passata la nausea.
Gli odori. L’odore del Day Hospital oncologico. L’odore della divisa quando ti cambiavi a fine giornata. L’odore dei farmaci, i farmaci che conoscevo così bene, ricordo ancora quasi tutti i nomi e addirittura anche alcuni dosaggi, quelli di alcuni pazienti.
Le bucate del port-a-cath tutte le volte che devi fare la terapia o che devi fare i lavaggi. Un po’ doloroso e fastidioso ma quante vene nelle mani ti ha preservato.
Baci e coccole con i miei bambini. Quelle che tu fai a loro anche quando dormono ma soprattutto le coccole che loro fanno a te quando ti vedono stanca e un po’ giù.
I baci e le carezze con tuo marito perché nonostante tutto, nonostante i 1000 problemi l’amore e la passione ci sono ancora.
Le chiacchiere con le amiche. Al telefono o davanti a un caffè o una birretta. Chiacchiere, confidenze, consigli, pettegolezzi risate e a volte qualche lacrima.
Un libro. Ci ricorda qualcuno, qualcosa o un momento particolare della nostra vita.
Dei libri che ho amato di più ricordo esattamente dove ero mentre li stavo leggendo.
E in un libro trovi sempre una frase che sembra fatta apposta per te.
Come nelle canzoni. Bhe, qui si apre un mondo. Una canzone ci ricorda una persona, un’amica , un amico, un momento, una serata, una vacanza, un grande amore, un amore finito, un sms, una dedica alla radio, un concerto, una dedica sulla Smemo del Liceo, un’amico che non c’è più, una chitarra sulla spiaggia o un bivacco con gli scout. Una canzone ci fa compagnia anche se non la stiamo ascoltando. Ci basta canticchiarla nella nostra testa.
Possono passare anni ma quando senti per caso una canzone la mente ti riporta lì, a quel momento, e se sulle guance scorre una lacrima, sulle labbra compare sempre e comunque un sorriso.
….ci fanno compagnia certe lettere d’amore….
Quanta vita in questo post, e quanta condivisa, e tanta altra cosí intima, personale.
E quanta ancora da vivere, assaporare, ricordare e ancora condividere…
❤
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… Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate ,
ma potrai trovarci ancora qui
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro “si”,
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche …
Tvb mbf 💗
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