Le attese in oncologia, un libro, una canzone nelle AirPods, il cellulare in mano, una foto scattata nelle storie e da un promemoria eccoti una frase fatta un po’ zen … ma che alla fine come sempre contiene un po’ di verità. Perché abbiamo sempre da imparare. Dai bambini, dalle esperienza della vita, ahimè soprattutto da quelle più dolorose. Il dolore fisico e quello dell’anima. Queste sale d’attesa ne hanno visto tanto di dolore. Lacrime e sofferenza. Ma anche gioia. Abbracci e sorrisi. E di speranza. Perché quella, sulle poltrone qui in oncologia non manca mai.
