Da qualche settimana mi sono iscritta in palestra. È stato un regalo a me stessa, un regalo di tempo per me stessa perché come ripeto spesso ultimamente il tempo è davvero qualcosa di prezioso. E poi ne avevo bisogno. E non so se sia davvero la terapia, se siano le mie debolezze o le golosità ma sicuramente ho deciso di fare qualcosa per questi chili in più accumulati. Perché è vero che possiamo accettarci per come siamo ma nulla vieta che se lo desideriamo possiamo provare a cambiare un pochino. Mentre pedalo sulla cyclette o cammino sul tapis roulant immagino di correre molto più veloce. Immagino di volare da un’amica oltreoceano per starle vicino vicino. Immagino di scappare via da questo maledetto Melanoma che oltre a farmi dubitare costantemente del futuro sta facendo soffrire parecchio una dolcissima compagna di avventura.  E questa cosa mi fa arrabbiare tantissimo. E vorrei scappare via da questa rabbia. Questa rabbia che quando resta inespressa diventa profonda tristezza. Rabbia verso questa malattia e verso le ingiustizie e la cattiveria della vita.  Rabbia che vorresti scagliare verso chi si permette di dirti che ti invidia per cose davvero banali. E forse l’unica risposta adatta sarebbe: “Davvero vorresti fare cambio?”Davvero vorresti un Tumore al quarto stadio? Cinque pastiglie al giorno con tutti gli annessi e connessi e se tutto va bene per tutta la vita? Tutti i mesi timbrare il cartellino in ospedale e una Tac total body ogni 16 settimane? Invidia per cosa poi? Per qualcosa che in realtà puoi avere senza necessariamente il fardello della malattia? Il tempo speso bene. Il tempo è un dono che abbiamo tutti. Solo che molto spesso ne capiamo il valore vero solo quando ci cade in testa una tegola molto pesante. E allora iniziamo a non sprecarlo. Iniziamo a fare ciò che desideriamo. Iniziamo a stilare una lista di desideri che invece di esaurirsi… guarda un po’, si autorigenera. Già, “Go bo tep” come si dice a Bergamo. Iniziamo a essere felici per noi stessi e se proprio non possiamo esserlo per gli altri, almeno evitiamo di giudicare. Che sia una malattia, un divorzio, una decisione lavorativa, un matrimonio, un figlio, una scelta di vita. Non giudichiamo. Perchè nessuno può sapere quanto è pesante lo zaino che portiamo sulle spalle ogni giorno. Proprio nessuno.