Stamattina sono venuta “in pizzeria “ per portare la spesa e Gaia è venuta con me per aiutarmi. Come spesso accade quando siamo sole solette senza i suoi fratelli, lei si apre con me. Con riflessioni e domande piuttosto dirette.
Avevamo appena scaricato la macchina e mi dice: “ Certo mamma che non sembra che tu sei malata. Nel senso, sembra più malato chi ha un braccio rotto o la varicella. E invece la tua malattia è più grave. Io annuisco mentre continuiamo a spostare mozzarella e pomodoro. E lei di nuovo: “ Mamma, ma se tu muori il PMF (Pedrengo Music Festival) noi lo facciamo lo stesso? “
Come sempre rimango un po’ spiazzata dal suo essere così diretta. Ridendo le dico che spero proprio di festeggiare anche il cinquantesimo del PMF. Poi con calma le spiego che se anche io dovessi morire, il
PMF si farà. Perché è nato molto prima che io mi mettessi in gioco in questo bellissimo progetto e ci sono sempre state ( e ci saranno ancora ) persone volenterose, generose e con tante idee e meravigliosi ideali. Questa era la domanda a cui cercava risposta in quel momento, anche se sappiamo nasconde domande e paure più profonde.
Quando capita di fare questi discorsi con mio marito, lui probabilmente mi odia e vorrebbe strozzarmi invece mi risponde ridendo : “Bhe se tu muori è la volta buona che al bar vendo tutti i L’eco di Bergamo.” La cosa bella è che ormai anche nella malattia riusciamo a farci delle sane risate.
Perché come dice qualcuno il sorriso è quella linea curva che raddrizza ogni cosa.
Lo stesso sorriso che io e tutti ma proprio tutti quelli che contribuiscono a rendere il PMF così speciale mettono in ogni cosa che fanno persino nei piccoli e grandi imprevisti. Vi aspettiamo stasera per sorridere con noi, per divertirvi e per ascoltare della fantastica musica.