“Perchè non importa quanto sia buio fuori… il sole sorgerà di nuovo.”

Oggi sono stata allo spettacolo di teatro della classe di Gaia. E niente…gli spettacoli dei bambini hanno sempre un che di commovente.
Lo stesso spettacolo che l’anno scorso in questo periodo mi ero persa perchè ero convalescente dall’intervento al polmone.
Anche in questo periodo in realtà non sono molto in forma. Purtroppo tra gli effetti collaterali della mia terapia, la mialgia (dolore muscolare) di gambe e braccia, per me è uno dei più dolorosi. E come se non bastasse oggi il mio braccio destro, quello operato tre anni fa, ha deciso di gonfiarsi e darmi più fastidio del solito. Insomma non è un bel periodo. Ma ciò che più mi condiziona in realtà è che il dolore fisico acutizza la tristezza e i brutti pensieri. Il dolore fisico non aiuta la mente a sorridere. Anche se non è causato da un intervento o da un trauma recente, anche se è causato da effetti collaterali di una terapia orale assunta giornalmente a casa. Una terapia orale che con le sue 5 pastiglie al giorno, mi ricorda ogni-singola-volta la mia condizione. La mia malattia. Il mio melanoma al quarto stadio. E gli effetti collaterali dolorosi completano questo bel quadretto.
Dicono che la tristezza sia rabbia inespressa. In effetti forse qualcosa di vero c’è.
Rabbia per questo melanoma tornato prepotentemente nella tua vita dopo tanti anni.
Rabbia per i momenti di paura incontrollata.
Rabbia per una vita sconvolta per sempre. La tua e quella di chi ti vuole bene.
Rabbia per il dolore fisico.
Rabbia perchè questo dolore fisico è causato proprio da ciò che in realtà ti sta salvando la vita.
Rabbia per l’incomprensione e a volte la superficialità di chi ti sta vicino. Non è cattiveria. Non è mancanza di amore.
Ma davvero a volte è difficile stare vicino a chi soffre. E si rischia di dire la cosa sbagliata. O meglio la cosa sbagliata in quel momento per quel malato. Non puoi sapere cosa prova un malato di cancro.
Puoi solo lontanamente immaginarlo. Un malato di cancro al quarto stadio. Ha già salito tutti i gradini del podio. Ne ha già passate tante. E soffre. Tanto. Dentro e purtroppo a volte anche fuori.
E non è una colpa non riuscire a comprenderlo.
Non è un difetto. E’ un fatto. E magari la stessa frase detta in un giorno in cui il dolore fisico non ti sta lacerando dentro, potrebbe essere la frase “giusta” al momento giusto.

Insomma… con queste righe stasera voglio ringraziare tutte le persone che a modo loro mi stanno sempre vicine, “scusarmi” per i miei momenti bui, per i pensieri deliranti, per le risposte a monosillabi, per le mie assenze e per il sole un pochino offuscato di questi giorni.

E con le stesse righe voglio mandare un enorme abbraccio a tutti quelli che si sentono un po’ come me oggi …

“Perchè non importa quanto sia buio fuori… il sole sorgerà di nuovo.”

3 risposte a "“Perchè non importa quanto sia buio fuori… il sole sorgerà di nuovo.”"

  1. Non ti dico nulla perché potrei sbagliare ma ti comprendo avendo vissuto tutti i tuoi dolori non come malata ma come persona che ha curato con enorme amore, e credimi il dolore di chi sta accanto è grande come chi lo soffre in prima persona, volevo solo abbracciarti forte forte in silenzio e portarti uno spicchio di sole con tanto affetto

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