Recidiva

È ufficiale. La parola recidiva non mi piace. Non mi è mai piaciuta quando si trattava di me e del mio melanoma, figuriamoci ora che tocca alla mia Giulia.

Purtroppo la porpora di Schönlein-Henoch, questa porpora dal nome così difficile da pronunciare, ha deciso di tornare. E con lei il rischio di tutte le sue complicanze.

E quindi eccoci qua, nella pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dopo l’ospedale di Alzano e la clinica De Marchi proviamo anche questo “soggiorno”.

Se per me non è facile accettare la recidiva in quanto tale, per Giulia il vero problema è il ricovero.

È da ieri che convivo con la preoccupazione, l’ansia e la tensione per la mia bimba. Con un vero e proprio peso sul cuore. Con le lacrime che erano lì pronte a traboccare e che sono riuscita a lasciar andare solo stasera, quando sono scesa a bere un caffè sola soletta al bar.

Per Giulia invece il vero problema è il ricovero. Un altro ricovero dopo che l’ultimo ci ha tenuto lontane da casa per 28 giorni. E senza contare gli innumerevoli prelievi, le infusioni e le amare medicine che ha dovuto sopportare.

Quindi oggi, mentre aspettavamo che il letto fosse pronto, con la tristezza e la delusione di chi ha appena saputo che non sarebbe tornato a casa, abbiamo stilato un elenco di lati positivi. Abbiamo trovato il nostro sole in una giornata un po’ nuvolosa. Perché i bambini sono così. Meravigliosi.

Essere vicine vicine a casa. Molto più di quanto non lo fossimo a Milano.

Un reparto colorato e allegro.

Una super sala giochi vicino ai divanetti della Torre. Dove poter ricevere anche qualche visita di Gaia e Ale. E dei nostri amici.

Il bar proprio qui sotto… di questo magari è più felice la mamma soprattutto per il caffè del mattino :))

Una poltrona relax per la mamma proprio vicino al letto di Giulia.

Così vicina che le basta allungare la manina per appoggiarla sul mio braccio.

Si è addormentata così. Serena, dopo aver salutato i suoi fratellini al telefono e il suo papà che è venuto a trovarci e a portarci tutto quello che ci serve. Comprese le medicine della mamma. Perché Giulia non dimentica neanche quelle. Le medicine della sua mamma.

La recidiva nella recidiva. Come una piccola matrioska. E proprio domani mattina la mamma attraverserà le Torri di questo “castello” per andare dal suo oncologo per la sua terapia.

Perché le recidive non ci piacciono. Che sia un melanoma al quarto stadio o una Porpora con un nome difficile da ricordare. Le recidive non ci piacciono.

Ma sappiamo come affrontarle. Sappiamo come combatterle.

Io e la mia piccola guerriera.

Insieme.

Con un sorriso.

E il sole dentro.

3 risposte a "Recidiva"

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