Lunedì sera mi è stata data una grande possibilità. La possibilità di raccontare la mia esperienza, la mia battaglia quotidiana a un bel gruppo di adolescenti e giovani. Lo ammetto…ero molto molto emozionata. Direi letteralmente agitata.
Perché parlare in pubblico non è mai stato il mio forte.
Come prima di un esame molto importante. E dire che di esami tra liceo e università ne ho sostenuti parecchi. E non sempre ero preparatissima sulla materia. Eppure questa volta era diverso. La materia era la mia. La mia vita e il mio libro. Quindi il problema non era la conoscenza delle nozioni.
Il problema era il cuore. Il cuore che ci mettevo. Che batteva forte forte per l’emozione. L’emozione di mettersi in gioco. Di scegliere cosa raccontare di sé. Per tenere viva l’attenzione ma soprattutto per lasciare un messaggio importante. Mi ero preparata qualche appunto per una “bella” presentazione, ma poi tra l’emozione e le prime frasi pronunciate troppo in fretta, forse qualcosa è scappato. Forse qualcosa è mancato. Come sempre, dopo ogni prima volta, ci rendiamo conto di come avremmo potuto fare meglio. Di cosa avremmo potuto fare diversamente. Di cosa avremmo potuto aggiungere o eliminare.
Ma se questi ragazzi hanno ricevuto anche solo la meta di ciò che hanno trasmesso a me, penso di aver fatto un buon lavoro. L’attenzione e l’interesse che ho percepito tra questi giovani, le domande dirette, sincere e spontanee mi hanno piacevolmente stupito. Grazie ragazzi!
Davvero un bellissimo momento di condivisione. Grazie di cuore a Don Patrizio e a tutti i catechisti per avermi dato questa splendida opportunità. Sono tornata a casa quella sera con una sensazione quasi adrenalinica. Grazie a tutti voi.
Perché quello che conta è avere il sole dentro.
Marina
“In questi due anni il mio blog ha raccontato di me, della mia malattia, della mia famiglia, dei miei viaggi, della mia resilienza, della mia vita di tutti i giorni. Perché la vita continua nonostante tutto. Anzi la vita continua ancora più ricca di significato proprio perché hai incontrato un ostacolo grande come una malattia. Se sai cogliere l’occasione, la malattia non è ciò che ti frena ma è ciò che ti spinge. Ti spinge a fare, a desiderare e a realizzare. Per me è stato proprio così.
….
E tanti altri bellissimi progetti stanno prendendo forma. Perché il bene genera bene.Perché una gioia condivisa diventa ancora più grande.
Perché sorridere resta sempre la scelta migliore. Anche sorridere tra le lacrime.
Perché quando il sole incontra la pioggia nascono meravigliosi arcobaleni.
Tanti colori. Tante sfumature.
Come i tutti colori della nostra vita.”
Marydallaltraparte
Grazie a te delle bellissime parole e delle tua testimonianza….sei un’ottima predicatrice…fidati!!!!🤣…..ma almeno, adesso, è passata l’agitazione?….
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