“Siamo tutte un po’ Wondy “

” Siamo tutte un po’ Wondy”. Come diceva Francesca Del Rosso, alias Wondy. Ho appena finito di leggere per l’ennesima volta l’ intervista su Vanity Fair di Alessandro Milan,  il marito di Francesca Del Rosso, scomparsa quattro mesi fa per un tumore al seno. E per l’ennesima volta l’ho letto mentre le lacrime solcavano il mio viso. Per la prima volta ho sentito Cristian, mio marito, pronunciare la parola “toccante” dopo avere letto questo articolo. 

In questi giorni di vacanza mi sono regalata diversi momenti di lettura. Momenti solo per me. Mi mancava veramente tanto leggere. Trovare del tempo per leggere. Ricordo quanto leggevo da “giovane ” durante il liceo ma soprattutto negli anni di Università durante i lunghi tragitti sul treno regionale Bergamo-Brescia. Oltre alle indimenticabili chiacchierate con la mia amica e compagna di corso Elena, su quei vagoni divoravo decine di libri. Quando scoprivo un nuovo autore, per caso o magari seguendo il consiglio di qualcuno, andavo a recuperare e leggere tutti i suoi libri. 

E così è stato anche con Francesca Del Rosso. 

Dopo aver letto per ben due volte “Wondy, ovvero, come si diventa super eroi per guarire dal cancro “, sto recuperando piano piano tutti i suoi libri, a partire da “Breve storia di due amiche per sempre”. 

Anche qui, pur non parlando di cancro troviamo delle donne Wondy. Perché lei aveva ragione, siamo tutte un po’ Wondy. 

Sono Wondy le donne come me che combattono con un cancro. Con la forza e le paure che ne conseguono. Con l’ipocrisia di chi pensa che solo perché non ti hanno asportato un seno e non hai perso tutti i capelli, allora non è stata poi tanto dura. Con l’ipocrisia e l’ignoranza di chi pensa che sia un capitolo chiuso. Ma non lo è mai purtroppo. Nel bene e nel male. Perché la paura e la forza che hai scoperto di avere, non ti abbandonano mai. 

E questo vale anche per tutte le altre donne Wondy. Quelle che vivono la malattia di un figlio o di un genitore. Quelle che si barcamenano tra figli casa e lavoro. O magari un lavoro vero non c’è l’hanno più. Quelle che faticano a conciliare il loro essere mamme e donne in carriera. Quelle che fanno da mamma e da papà’ perché sono rimaste sole. 

Siamo tante Wondy. Siamo tutte Wondy a modo nostro. E siamo bravissime a sostenerci. 

Voglio dire Grazie a tutte le Wondy della mia vita. 

A mia sorella e a mia mamma (instancabile nonna Wondy  per i miei bambini)

Alle mie insostituibili AMICHE.  

Alle fantastiche mamme di scuola, quelle che nella rubrica del telefono all’inizio si memorizzano con ” Mamma di …”. Grazie di cuore, perché da semplici conoscenti alcune di voi sono diventate davvero amiche sincere e valido supporto. 

E dopo le assidue letture di questi giorni, non potevo non aggiungere un altro desiderio alla mia lista. Far decollare finalmente il progetto del Mio  Libro. Con la fantastica e preziosa collaborazione della mia amica Paola, Social media Manager – Community Manager

http://paolatoini.it/

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