Cicatrici 

Un anno fa in questo periodo mi capitava di svegliarmi la mattina e dirmi ” Bene è stato solo un incubo, il mio melanoma e la mia metastasi sono stati solo un brutto sogno”. E invece dopo qualche secondo pesante come un macigno ecco la realtà. Pesante come un macigno sul petto la sensazione di sofferenza, tristezza, impotenza e a tratti disperazione.
Adesso a distanza di un anno non capita più. Non capita più di svegliarsi la mattina con questa sensazione perchè questa sensazione fa parte di me. Perché ho imparato a convivere con il mio melanoma al terzo stadio.
Ne abbiamo passate talmente tante che ormai fa parte di me. Fa parte di me, con i miei momenti bui. Preoccupazione, paura, tristezza, delusione per la sospensione della terapia, pensieri assurdi, desideri, liste…
Fa parte di me. Come le mie cicatrici. Le cicatrici che sono sempre lì a ricordarti chi sei, quello che hai passato e quello che stai vivendo.
Le cicatrici, segni indelebili sulla pelle.
La cicatrice sul ginocchio di un bambino gli ricorda l’entusiasmo di aver imparato a pedalare senza rotelle.
La cicatrice di un taglio cesareo sulla pancia di una mamma (come la mia mamma e come tante mie amiche) le ricorda la gioia infinita di uno dei giorni più belli della sua vita…e magari più di uno!!!
La cicatrice di un alpinista (come il mio papà) gli ricorda la voglia di rialzarsi dopo la caduta e tornare sulle sue montagne.
La cicatrice di un atleta, di qualunque sport si tratti, gli ricorda la determinazione e l’impegno per tornare presto ad allenarsi.
La cicatrice per il posizionamento di un port-a-cath ci ricordano la voglia di combattere e magari anche la delusione di una terapia sospesa.
La cicatrice per l’asportazione di un tumore o di una metastasi ci ricordano, lo shock, la tristezza, la disperazione, la voglia di reagire, la forza di combattere, la voglia di vivere. Sono segni indelebili che hanno cambiato il nostro corpo per sempre. Come il tumore e tutto ciò che ne è seguito, ci ha cambiato per sempre. Come persone. Come donne e uomini. Come mamme e papà. Come sorelle e fratelli. Come figli. Come amici.

E poi le cicatrici dell’anima. Profonde e dolorose.
Qualche tempo fa un amico mi ha scritto questa frase di Madre Teresa: “Le cicatrici sono il segno che è stata dura. Il sorriso è il segno che ce l’hai fatta”.
Il sorriso è il segno che ce la stiamo facendo ogni giorno. Perché il segreto per convivere con un cancro e con le nostre cicatrici è andare avanti un giorno alla volta. Lottare contro il tumore non significa concentrarsi solo su di esso. Significa rimboccarsi le maniche anche per continuare con la propria vita. Senza dimenticare i propri sogni e le proprie ambizioni, nonostante i più che comprensibili momenti bui e difficili.
Sorridere, pensare positivo e avere il sole dentro.
Quando lavoravo in Day Hospital Oncologico, la mia Dott.ssa Ripa ha iniziato (e ha sempre continuato) a chiamarmi Sole. E aveva ragione.
Perchè anche con un melanoma al terzo stadio, quello che conta è avere il sole dentro.

012

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5 risposte a "Cicatrici "

  1. Sole…quando ti ho conosciuto eri raggiante ma eri una giovane donna che aspettava la sua bambina. Pensavo fosse solo questo ma forse era il sole che ti porti dentro, quello che ti fa lottare, che ti fa pensare positivo… Un grande bacio

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