Quando la Tac si avvicina torna la paura…i brutti pensieri.
L’attesa prima della Tac, prima del prelievo e poi l’attesa dei referti. Non mi è mai piaciuto prolungare l’attesa di una risposta…positiva o negativa che fosse, bella o brutta notizia, un sì o un no…prima arriva la risposta meglio è!
E invece i giorni prima dell’esame e soprattutto quelli in attesa del referto passano lenti lenti. Ma in fondo ormai la tua vita è un po’ così. Come ho detto poco tempo fa ad alcuni amici, vivo un giorno alla volta, anzi una TAC alla volta…
Se mi avessero detto che avrei vissuto e aggiungerei vissuto bene, con un melanoma al terzo stadio, non so se ci avrei creduto. E invece sì.
Certo la stanchezza si fa sempre sentire e il mio braccino destro, soprattutto in questo periodo in cui sto lavorando parecchio, mi fa un po’ tribolare… e se la mia cuginetta fisioterapista sapesse che non ho ancora iniziato ad andare in piscina mi tirerebbe le orecchie!!!
E non mancano i momenti bui…ma per fortuna e anche un po’ per merito mio, sono pochi e guarda un po’ proprio qui vicino alla Tac.
Penso a quando sarò lì sdraiata nel lettino della Tac, con un ago nel braccio pregando e ripetendo a me stessa che andrà tutto bene.
Penso alle persone che conosco, amici e pazienti compagni di avventura, che stanno lottando con le unghie e con i denti contro un tumore in progressione.
Penso a quando mi comunicheranno l’esito della Tac e degli esami del sangue.
Penso alle domande che a volte non si ha il coraggio di fare al proprio oncologo.
Penso ai miei bambini.
Piango.
Penso. Penso. Penso troppo. Ma questa non è una novità. Sono sempre stata così.
Ma non me ne dispiaccio. Perchè a tanto pensare corrisponde tanto “sentire” e tanto agire. E tra le cose buone che ha portato questo melanoma ci metto anche il coraggio di prendere decisioni troppo a lungo rimandate. Ma questa è un’altra storia…