VENERDI’ 27 FEBBRAIO
Mi chiama mia sorella dalla clinica per dirmi che c’è la possibilità di fare la PET lunedì mattina con un bollino verde, ma devo presentare l’impegnativa entro le ore 12.
Vado subito dal mio medico di base ma quella mattina non c’è ambulatorio, quindi lo chiamo al telefono e mi dice che posso andare a casa sua per farmi fare l’impegnativa. Quando ci vediamo il suo sguardo e’ molto serio e molto preoccupato…
Corro subito in clinica, prenotiamo l’esame, mi consegnano le indicazioni pre e post esame. Nelle ore successive non potrò stare in luoghi affollati ma soprattutto non potrò stare con i miei bambini…
OK, l’esame è prenotato. Ci penso ma non troppo. Ancora nessuna reazione eclatante. Comunque decido che ho bisogno di staccare, anzi di fuggire proprio!!! Chiamo Cristian e gli chiedo se sabato e domenica ce ne andiamo sul Garda con i nostri meravigliosi bambini.
DOMENICA 1 MARZO 2015
Rientriamo la sera dal nostro bellissimo weekend.
Dopo aver messo a letto i bambini io e Cristian decidiamo di guardarci un film. Ed è lì, sul mio bel divano, che arriva il primo attacco di panico.
Tachicardia, tremore, sensazione di soffocamento, nausea, vampate di calore, la testa che gira, paura di impazzire….paura di morire.
Melanoma metastasi melanoma metastasi melanoma metastasi.
Cerco di respirare, cerco di calmarmi. Senza dire nulla a Cristian mi alzo e prendo qualche goccia dei fiori di bach che in questo periodo porto sempre con me, prezioso suggerimento della mia mbf Michi di http://www.feelfreeglutenfree.com
Passato il panico decido di andare a letto. Vado a vedere i miei bimbi che dormono e scoppio a piangere.
Cristian mi abbraccia e dice “Andrà tutto bene micia, la PET sarà negativa.”
LUNEDI’ 2 MARZO 2015
Eccomi qua ore 12 nella sala d’attesa della Medicina Nucleare. Incontro alcune ex colleghe e quando alla domanda: “Cosa fai qui Mary?” rispondo:
“Devo fare la PET” ecco che cala il silenzio…
Mi sono portata un libro da leggere durante l’attesa, 50 sfumature di grigio… bhe, se devo distrarmi tanto vale farlo bene :))
E invece dopo la somministrazione del radiofarmaco devo stare tranquilla senza nemmeno leggere (altrimenti il glucosio si concentrerebbe tutto lì…) seduta tranquilla ferma con gli occhi chiusi e riscaldata da una coperta… incredibile riesco anche ad appisolarmi!!!
L’esame è parecchio lungo e “pesante” … sarà la tensione emotiva, sarà la durata dell’esame, ma quando esco dalla clinica ormai sono le 17 e io sono a pezzi.
C’e Cristian che mi aspetta fuori e visto che devo evitare luoghi affollati e bambini, decidiamo di fare una passeggiata lungo le mura di Città Alta mangiucchiando qualcosa, anche se non ho molto appetito, nonostante sia a digiuno dalla sera precedente.
Città Alta, le mura.
Da lì si vedono gli ex Ospedali Riuniti. Lì sono nati i miei 3 bambini. Lì sono stata operata per il mio melanoma, 17 anni fa.
E sempre dalle mura si vede il nuovo Ospedale Papa Giovanni XXIII, sarà li che mi farò operare e curare? Già, perchè in clinica i melanomi non li trattiamo (lo so bene io che ho lavorato in day hospital oncologico) e quindi si tratta di decidere tra l’Istituto dei tumori di Milano e l’ospedale Papa Giovanni.
Quando torniamo a casa ormai è buio e i nostri bimbi dormono. Mi fermo sulla porta delle loro camerette. Li osservo ma non mi avvicino nemmeno per un bacio. Voglio proteggerli. Voglio essere sicura di aver smaltito tutto.
Vado a farmi una doccia e poi con qualche goccia di lexotan mi addormento sfinita nel mio letto.
TO BE CONTINUED…